sabato 9 luglio 2011

UTZ

Bruce Chatwin





Kaspar Utz , ricco praghese di famiglia tedesca, ha una grande passione per le famose porcellane di Meissen, che acquista ovunque e conserva tutte nella sua casa. Costretto a subire pima l’ invasione nazista e poi il regime comunista , ha con la sua collezione un rapporto totale che lo isola dal <<rumore di fondo>> della storia e lo fa perdere nelle mille storie che possono nascere dai personaggi raffigurati sulle porcellane, riconducendolo a un passato settecentesco forse altrettanto terribile ma per lui certamente felice. Ma subito dopo la morte di Utz la collezione scompare misteriosamente e non viene più trovata. L’ io narrante dello scrittore cerca di capire cosa ne è stato ma non riesce ad andare oltre l’ ipotesi che l’ uomo, vicino alla morte , abbia voluto portare con se le statuette distruggendole e mettendo i cocci in una discarica , pur di non farle finire in mano ai funzionari del governo : una estrema rivolta contro la storia e la sopraffazione e l’ottusità che lo hanno sempre circondato. Ispirato a una storia vera (la collezione del proprietario reale è stata ritrovata nel 2001 ) questo ultimo romanzo è l’ evocazione ironica e struggente di una condizione umana che della fuga dal mondo fa la sua bandiera e non vuole sottostare alle regole; una fuga molto simile a quella che lo stesso scrittore ha sempre praticato





Bruce Chatwin nacque in Inghilterra nel 1940 e morì a Nizza nel 1989. Diventato direttore di case d’ assta abbandonò quasi subito la professione per fare il giornalista nel Sunday Times Magazine,ma ben presto si stancò e prese a girare il mondo come un vero nomade entrando in contatto diretto con le realtà più lontane e scrivendo libri di viaggio a metà tra il reportage e la letteratura di invenzione Il suo primo libro è In Patagonia (1977) seguito da Il viceré di Ouidah (1980) Successivamente pubblicò Sulla collina nera , Ritorno in Patagonia , Le vie dei canti, Utz .

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